Psicologa e Psicoterapeuta

Sono una psicologa clinica e una psicoterapeuta cognitivista iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia. Mi sono laureata in Psicologia Clinica all’Università Cattolica di Milano nel 2012 e successivamente mi sono specializzata in Psicoterapia Cognitiva, ad orientamento evoluzionista, presso l’istituto M.In.D. (Mastery Interaction and Development), con direttore scientifico Giovanni Liotti.

Contemporaneamente ho approfondito la mia formazione conseguendo il titolo di Sessuologa Clinica presso il Centro Clinico Crocetta di Torino. Ho conseguito il I livello E.M.D.R. (Eyes Movement Desensization and Reprocessing), una delle tecniche di elezione per la rielaborazione delle esperienze traumatiche. Ho inoltre approfondito il trattamento dei traumi nei bambini frequentando il Master in Psicotraumatologia dell’età evolutiva. Ho conseguito il titolo di Facilitatore COS-P (Circle of Security – Parenting®), un programma esperienziale psicoeducativo per il sostegno alla genitorialità. 

Ho approfondito la mia formazione clinica attraverso esperienze di tirocinio, presso il Consultorio Familiare “Centro per la Famiglia delle Valli” e in un Consultorio Familiare dell’ASST Settelaghi in provincia di Varese e attraverso la partecipazione a un progetto di ricerca sulla motivazione al cambiamento all’interno del Carcere di Milano Bollate.

Svolgo attività privata come psicoterapeuta a Varese in studio private e a Tradate in collaborazione con il centro Koinè. In qualità di psicologa, ho collaborato inoltre per diversi anni con la Cooperativa Baobab di Tradate per il coordinamento di servizi educativi pomeridiani.

Di cosa mi occupo

Mi occupo di sostegno psicologico e psicoterapia nelle diverse fasi del ciclo di vita, con particolare riferimento a bambini e adolescenti e le loro figure di attaccamento ma anche agli adulti secondo un’ottica evolutiva.

Disturbi d’ansia
e attacchi di panico

Depressione
e disturbi dell’umore

Disturbi dell’infanzia
e dell’età evolutiva

Disturbi alimentari
(bulimia, anoressia, obesità…)

Problematiche relazionali
e interpersonali

Trattamento del trauma
e del disturbo post-traumatico da stress

Disfunzioni sessuali
e problematiche di coppia

Il mio approccio

 

La psicoterapia ad orientamento cognitivo-evoluzionista è uno sviluppo della tradizionale psicoterapia cognitiva, considerata a livello internazionale uno dei più affidabili ed efficaci modelli per il trattamento dei disturbi psicologici.

Questo approccio si basa sulle più recenti ricerche delle neuroscienze, rispetto al funzionamento psicobiologico del nostro cervello e del nostro corpo, e pone particolare importanza alla dimensione relazionale: ogni individuo dalla nascita è predisposto in modo innato ad entrare in relazione con gli altri ed è proprio all’interno delle relazioni, in particolar modo delle prime interazioni sistematiche con le figure di attaccamento, che gli individui imparano a conoscere se stessi, gli altri e il mondo che li circonda e a regolare le proprie emozioni.

In quest’ottica i sintomi sono letti come delle “metafore incompiute” di specifiche aree di esperienza emotiva non adeguatamente riconosciute ed elaborate nelle relazioni d’attaccamento: dove c’è un sintomo, c’è una particolare area emotiva scarsamente riconosciuta e articolata nel sistema conoscitivo del paziente. Il sintomo è visto quindi come una difficoltà di regolazione emotiva, da ricercare in una dimensione relazionale.

La relazione terapeutica diventa quindi una dimensione privilegiata in cui il soggetto può acquisire la consapevolezza dei propri processi emotivi e sperimentare modalità relazionali più flessibili e articolate, che favoriscano una maggiore stabilità emotiva e una maggiore capacità di fronteggiare gli eventi negativi.

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Domande & Risposte

Solitamente dura 50 minuti, massimo un’ora. 

Esistono diversi motivi per i quali una persona può sentire il bisogno di iniziare un percorso di tipo psicologico – psicoterapeutico. I più frequenti sono: 

  • Fasi critiche della vita, momenti di difficoltà o di sofferenza; 
  • Fasi di cambiamento e momenti in cui è necessario prendere decisioni e trovare un nuovo equilibrio;
  • Quando si avverte un disagio psicologico o si incontra un momento/evento stressante o traumatico della propria vita;
  • Quando a causa di una difficoltà personale (ansia, paura, rabbia, tristezza, colpa, vergogna) si è costretti ad rinunciare ad aspetti importanti della propria vita;
  • In caso di disturbi psicologici conclamati (attacchi di panico, episodi depressivi, disturbi post traumatici, disturbi alimentari, insonnia, disturbi sessuali, …);
  • in caso di separazioni o lutti;
  • Per migliorare la qualità della propria vita, la propria salute, il rapporto con i proprio corpo e il proprio benessere psicofisico;
  • Quando si ha la motivazione di approfondire le ragioni profonde del proprio malessere;
  • Quando, nonostante un buon livello di benessere globale, si incontrano scelte, decisioni e momenti di vita complessi da affrontare. 

La durata di un percorso di psicoterapia non è definibile a priori: può variare da qualche mese a qualche anno. Dipende dagli obiettivi che paziente e terapeuta si pongono, dal tipo di problema da affrontare, dalla costanza del lavoro e dai tempi soggettivi di cambiamento.

La frequenza delle sedute dipende da molteplici fattori, ma in linea di massima la frequenza preferibile è quella di un colloquio a settimana o ogni due settimane. Questa cadenza permette il giusto equilibrio tra lavoro in seduta e tempo di rielaborazione soggettiva.

La decisione di intraprendere un percorso psicologico o psicoterapeutico rappresenta una scelta utile ma anche impegnativa, sia emotivamente che economicamente. Per questo motivo durante la prima seduta vengono esplicitate le condizioni pratiche ed economiche, con la garanzia che tali condizioni non subiranno modifiche per tutta la durata del percorso.

No. Lo psicologo psicoterapeuta non può prescrivere psicofarmaci. In alcuni casi però può ritenere necessaria una consulenza psichiatrica, nella quale è possibile valutare di affiancare una terapia farmacologica alla psicoterapia.

Sì. Le spese sostenute per le sedute, purché appositamente documentate, possono essere interamente portate in detrazione al capitolo “spese mediche e sanitarie”, fino ad un tetto massimo di €15.493,71 all’anno. Il terapeuta deve rilasciare apposita fattura attestante l’importo della sua tariffa, i suoi dati fiscali e quelli di iscrizione all’albo degli psicologi.

Assolutamente sì. Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale: pertanto non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale, né informa circa le prestazioni professionali effettuate o programmate.

Il codice deontologico consente – ma non obbliga – lo psicologo a violare il segreto professionale solo se: 

  • ha il consenso del proprio paziente valido e dimostrabile (deve comunque tenere conto dell’opportunità di fare uso di tale consenso, considerando preminente la tutela psicologica dello stesso);
  • laddove vi sia obbligo di referto o di denuncia, ossia quando si tratta di reati particolarmente gravi perseguibili d’ufficio (in ogni caso, lo psicologo deve limitare allo stretto necessario il riferimento di quanto appreso in ragione del proprio rapporto professionale, ai fini della tutela psicologica del soggetto);
  • qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica sia del proprio paziente che di terzi.

Sì. Il paziente è sempre libero di iniziare, proseguire o terminare la psicoterapia. Se un paziente esprime la volontà di interrompere il percorso, risulta utile incontrarsi un’ultima volta al fine di comprendere le motivazioni che hanno portato a prendere tale decisione e analizzare insieme gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere. Lo psicologo psicoterapeuta rimane comunque sempre a disposizione per riprendere il lavoro successivamente o per fornire i nominativi di altri colleghi o altre figure professionali.